Paolo Puntoni generale di divisione fu l’attendente di Vittorio Emanuele III. Sebbene il Re fosse persona di poche parole, talvolta si lasciò andare a commenti riservati con l’uomo che gli fu per molti anni al fianco in qualità di aiutante di campo.
Puntoni che rimase sempre fedele alla monarchia e al Re, tenne un diario che sebbene sempre molto succinto riporta alcuni dei fatti più salienti dei giorni che vanno dal 25 luglio al 9 settembre 1943. Il diario fu pubblicato in ventuno puntate da il quotidiano Il Tempo tra il 13 settembre 1956 e il 21 gennaio 1957. Nel 1993 dopo una prima edizione intitolate “Parla Vittorio Emanuele III” edito da Palazzi del 1958, l’editore Il Mulino ripubblicherà il famoso diario dell’attendente di Vittorio Emanuele.
Paolo Puntoni nacque a Pisa il 16 marzo 1889. Compiuti gli studi liceali a Bologna dove il padre Vittorio, insigne grecista, era rettore dell’università, frequentò l’Accademia Militare di Modena, uscendone nel 1909 con il grado di sottotenente degli alpini. Prese parte alla guerra italo-turca e alla prima guerra mondiale, con il grado di capitano e quindi di maggiore. Successivamente fu capo di stato maggiore della Divisione di Bologna, comandante del 78° reggimento di fanteria “Lupi di Toscana”, capo di stato maggiore del Corpo d’Armata di Alessandria. Nominato generale di brigata, gli fu assegnato il comando della Divisione Alpina Taurinense. Nel 1939 Vittorio Emanuele III lo scelse come suo aiutante di campo generale; l’anno successivo sostituì poi Giuseppe Asinari di Bernezzo quale primo aiutante di campo generale, carica che mantenne sino alla partenza del re per l’esilio, nel 1946; fedele al sovrano, Puntoni si dimise allora dal servizio effettivo nell’esercito e si ritirò a vita privata. Morì il 19 gennaio 1967