Il 6 settembre 1943, Ambrosio fece recapitare ai tre Capi di Stato Maggiore delle 3 Forze Armate i compiti previsti dal testo dell’Accordo breve formato il 3 settembre a Cassibile. Non furono oggetto di apposite riunioni ma furono recapitati nei rispettivi uffici di De Kourten, Roatta e Sandalli verso l’ora di pranzo. La sopresa non fu poca e subito avvertirono l’immediata necessità di ricevere chiarimenti da Ambrosio. Roatta ricevette verso le 12 da Comando Supremo la richiesta di predisporre le azioni di competenza dell’Esercito per supportare il previsto aviosbarco della 81° divisione americana. Gli ordini di Ambrosio recapitati a Roatta, prevedevano non solo la necessità di proteggere i quattro aeroporti prescelti e le aree vicine ma anche di liberare da ogni presenza tedesca una striscia di terra larga 30 km a cavallo del Tevere fra Roma e la costa al fine di permettere lo sbarco dei pezzi anticarro promessi dagli americani. Tali compiti osservò Roatta, nelle sue memorie, erano talmente ampi che se vi fosse stata la capacità autonoma di farlo sbaragliando la 2° Divisione paracadutisti tedesca, quasi non vi sarebbe stata neppure la necessità di un supporto da parte degli Alleati.