Dal 17 al 24 agosto 1943 si tenne la conferenza di Quebec tra USA e Gran Bretagna. In quei giorni fu definita la strategia da tenere nei confronti degli italiani. La reazione di Eisenhower alla proposta di Churchill che definiva la sostituzione dell’armistizio lungo a quello corto fu risoluta ed immediata.
Essa, come si è già accennato, venne pienamente appoggiata anche da Macmillan e dal generale Alexander. “Il presidente Roosevelt modificò allora le precedenti istruzioni ed il 29 agosto autorizzò Eisenhower a proseguire nelle trattative con gli italiani sulla base dell’armistizio corto, salvo a comunicare al governo di Roma il testo dell’armistizio lungo dopo l’accettazione e la sottoscrizione di quello corto.
Di qui il ritiro del testo dato a Zanussi dall’ambasciatore britannico a Lisbona Campbell ed il trasferimento ad Algeri del generale italiano. Quanto alle ragioni che portarono alla riconsegna al generale Zanussi dello stesso documento al momento del suo ritorno a Roma con il generale Castellano esse non appaiono chiare e si possono soltanto formulare delle ipotesi. Si può immaginare una nuova iniziativa britannica, oppure il desiderio di evitare sospetti italiani per la scomparsa totale del documento e non attirare la loro attenzione su di esso”.
Il fatto però che, secondo le istruzioni originarie, Bedell Smith consegnasse a Castellano il testo dell’armistizio lungo subito dopo la firma di quello corto sembra indicare che non si considerò quella fatta a Zanussi una consegna ufficiale, altrimenti non sarebbe stata ripetuta. Comunque, contrariamente alle previsioni iniziali di Churchill. (Mario Romano – “Dal 25 luglio all’8 settembre”)