Cesare Amé su un ottimo capo dei servizi segreti militari.
Fu esautorato da Badoglio a sorpresa il 18 agosto 1943. I rapporti tra i due erano pessimi e il generale Carboni predecessore di Amé ebbe gioco facile a condizionare e convincere Badoglio nell’effettuare una scelta che si rivelò tragica.
Amé fu destituito con la sola motivazione di essere filotedesco e di avere incontrato il capo dell’Abwher Canaris a Venezia il 2 agosto.
Durante quell’incontro tenutosi al Lido di Venezia, Canaris, che poi finirà trucidato nei campi di sterminio come traditore di Hitler, avvisò Amé con il quale vi era un reciproco rapporto di stima, che occorreva al più presto bloccare l’entrata delle truppe tedesche in Italia in quanto prodromo della successiva occupazione nazista.
Canaris spiegò che erano già in atto i piani esecutivi “Schwartz” che prevedeva l’intervento di sorpresa a Roma per catturare i governanti italiani, “Achse” ovvero progetto di impadronirsi della flotta italiana e il piano “Eiche” per liberare Mussolini dalla sua prigionia.
Amé avviso Badoglio, che da inetto e timoroso di ogni cosa decidette di soprassedere alle indicazioni pervenute dal summit di Venezia.
Fu probabilmente anche per togliersi di mezzo un testimone scomodo, che dimissionò il generale Amé e nominò come commissario provvisorio del SIM, il Carboni che già deteneva il comando delle truppe schierate a difesa di Roma.
Amé scriverà poi alcuni decenni dopo le proprie memorie, redatte con equilibrio ma che costituiscono anche un preciso documento di accusa e di incapacità che Badoglio dimostrò nel momento saliente per il destino dell’Italia nel luglio 1943.